Roma, San Marino 139° Stato membro ICCROM: Lonfernini rilancia il multilateralismo come argine ai conflitti

Roma, San Marino 139° Stato membro ICCROM: Lonfernini rilancia il multilateralismo come argine ai conflitti

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La Repubblica di San Marino entra a pieno titolo nel network globale per la tutela del patrimonio culturale, diventando il 139° Stato membro dell’ICCROM, il Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali. L’adesione è divenuta ufficiale il 27 novembre 2025 ed è stata salutata oggi, a Roma, nel corso della 34ª Sessione dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione riunita presso la sede della FAO, alla presenza del Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Teodoro Lonfernini.

L’ingresso di San Marino nell’ICCROM

L’ingresso nell’organismo intergovernativo, accompagnato anche dalla firma di una Lettera d’Intenti con il Direttore Generale, conferma l’impegno della Repubblica di San Marino a promuovere una cooperazione strategica volta al rafforzamento delle politiche di conservazione dei beni culturali. L’adesione rappresenta un ulteriore passo nel consolidamento del ruolo del Titano all’interno dei principali organismi multilaterali dedicati alla tutela del patrimonio.

Nel corso della sessione dell’Assemblea Generale, i rappresentanti degli Stati membri hanno accolto ufficialmente San Marino come nuovo componente dell’ICCROM, riconoscendone il contributo storico e culturale alla salvaguardia dei beni materiali e immateriali.

Il multilateralismo al centro dell’intervento di Lonfernini

Nel suo intervento davanti alla platea internazionale, il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini ha delineato una visione politica che pone la cultura al centro della diplomazia e del dialogo, in un contesto geopolitico sempre più frammentato.

“Viviamo un periodo storico complesso, segnato da guerre e conflitti in cui l’instabilità internazionale mette a dura prova la credibilità stessa del multilateralismo”, ha affermato Lonfernini. “Tuttavia, San Marino rimane fermamente convinto che il multilateralismo resti l’unico ambito in cui i Paesi, grandi e piccoli, possano incontrarsi e impegnarsi in un dialogo costruttivo. Dobbiamo continuare a lavorare insieme, pur consapevoli delle difficoltà finanziarie che toccano molte organizzazioni, perché la conservazione del patrimonio non è responsabilità di poche nazioni, bensì un dovere condiviso”.

Continuità con UNESCO e valorizzazione dell’identità

L’adesione all’ICCROM si inserisce in un percorso iniziato nel 1974 con l’ingresso di San Marino nell’UNESCO e ribadito nel recente incontro con il Direttore Generale Khaled El-Enany, durante il quale sono stati riaffermati i principi di libertà, sovranità e identità come pilastri della democrazia.

San Marino porta in dote all’ICCROM un’esperienza secolare di indipendenza e tutela del patrimonio, riconosciuta nel 2008 con l’inserimento del Centro Storico e del Monte Titano nella Lista del Patrimonio Mondiale. Questo percorso di valorizzazione si è ulteriormente arricchito nell’aprile scorso con l’iscrizione del manoscritto del X secolo “Vita Sanctorum Marini et Leonis” nel Registro Memory of the World, frutto di una candidatura congiunta con Italia e Croazia che testimonia le comuni radici spirituali dell’area adriatica.

Ricerca, università e cooperazione internazionale

L’adesione all’ICCROM darà nuovo impulso anche all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, già impegnata nello sviluppo di programmi di ricerca sulla conservazione. Grazie a questa partnership internazionale, l’Ateneo potrà rafforzare ulteriormente le proprie attività scientifiche e formative, inserendosi in una rete globale di scambio di competenze e buone pratiche.

“Entrando nell’ICCROM – ha concluso Lonfernini – riaffermiamo che il patrimonio culturale, in tutte le sue forme, appartiene all’umanità intera. Questa organizzazione fornisce una piattaforma essenziale per preservare la memoria collettiva, valorizzare la figura femminile e promuovere il dialogo culturale. È questa l’eredità che dobbiamo trasmettere alle generazioni future”.

Fonte: Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura

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