Sei mesi dopo l’approvazione della legge sulla casa, il movimento RETE torna a denunciare l’assenza di risultati concreti nel fronteggiare l’emergenza abitativa, accusando il Governo e in particolare il Segretario di Stato per il Territorio, Stefano Ciacci, di aver “mancato gli obiettivi” annunciati.
Nel comunicato, dal titolo ironico “La kryptonite di SuperCiacci”, il movimento definisce “inefficaci e inadeguate” le misure contenute nella riforma, sostenendo che “nonostante i proclami, l’emergenza non si è attenuata e i prezzi degli affitti restano insostenibili per la maggior parte dei cittadini”.
Affitti ancora alle stelle
Secondo RETE, il mercato immobiliare sammarinese continua a registrare valori elevati: “Un bilocale da 50 metri quadrati si affitta intorno ai 600 euro al mese, mentre per un appartamento con una stanza in più servono anche 1.000 euro”.
Il movimento ritiene che la legge sulla casa non abbia prodotto gli effetti sperati e che la recente introduzione del decreto sulla coabitazione intergenerazionale, che consente ai giovani di condividere un’abitazione con persone anziane in cambio di assistenza, rappresenti una “misura surreale” che “non risponde ai bisogni reali dei giovani in cerca di autonomia abitativa”.
“Una legge inefficace, il 50% del salario per l’affitto”
“I cittadini spendono ormai il 40-50% del salario medio per pagare l’affitto – si legge nella nota – e ciò significa che uno stipendio non basta più per vivere dignitosamente”.
RETE definisce la situazione “economicamente insostenibile e socialmente inaccettabile”, ribadendo che “abitare è un diritto, non un lusso”.
Il movimento denuncia inoltre la mancata applicazione di una legge già esistente che impone un’imposta sugli immobili sfitti di banche e società immobiliari, misura che, se attuata, “immetterebbe sul mercato centinaia di abitazioni e contribuirebbe ad abbassare i prezzi”.
“Una scelta politica a favore dei grandi proprietari”
Secondo RETE, la mancata applicazione di tale norma rappresenta “uno schiaffo alla legalità e ai diritti dei cittadini”, mentre il governo “favorisce gli interessi delle banche e dei grandi proprietari immobiliari”.
“Molti cittadini – sottolinea il movimento – sono costretti a trasferirsi in Italia per trovare affitti sostenibili, mentre in Repubblica le istituzioni ignorano strumenti già a disposizione per calmierare il mercato”.
“Un governo più attento ai privilegi che ai cittadini”
Il comunicato si chiude con un riferimento ironico ai due principali esponenti del governo democristiano:
“Dopo la legge inefficace di SuperCiacci, è arrivata la riforma fiscale di SuperGatti, che aumenta le tasse sugli stipendi. Due riforme che, insieme, mostrano la vera kryptonite di questo governo: la distanza dalla realtà dei cittadini”.
Per RETE, la maggioranza avrebbe scelto “di proteggere banche e grandi proprietà invece di garantire il diritto all’abitare”, rinviando ancora una volta un intervento strutturale su uno dei temi sociali più urgenti per il Paese.