Raccolta rifiuti: il confronto politico si riaccende sul futuro del sistema sammarinese

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La discussione sul modello di raccolta dei rifiuti torna al centro del dibattito istituzionale dopo il passaggio in Commissione Consiliare del 27 novembre, che ha riportato all’attenzione un tema rimasto sospeso per mesi e mai realmente chiuso nel quadro delle scelte strategiche per il territorio. Il nodo principale riguarda la coesistenza, ormai storica e spesso criticata, di due sistemi differenti: il porta a porta su gran parte del territorio e la raccolta stradale nei Castelli più popolosi, un’impostazione che incide sia sul decoro urbano sia sulla capacità del Paese di rispettare gli impegni presi con la Regione Emilia-Romagna, destinazione finale della maggior parte dei rifiuti sammarinesi.

La questione del tasso di differenziazione

La Repubblica, come ricordato più volte dai soggetti istituzionali coinvolti, è tenuta a garantire una percentuale di raccolta differenziata pari almeno al 70%. Le ultime rilevazioni, invece, mostrano un dato medio sensibilmente più basso, determinato da percentuali elevate nel porta a porta e da una quota molto ridotta nella raccolta su strada. Una distanza che, secondo diversi osservatori, potrebbe nel lungo periodo creare problemi di conformità agli accordi e di gestione dei flussi di rifiuti.

Le valutazioni tecniche e il precedente dibattito in Commissione

Un anno fa, una relazione dell’AASS aveva evidenziato criticità nelle proposte circolate negli anni precedenti, rilevando incongruenze sui dati utilizzati e sulla sostenibilità economica e ambientale delle ipotesi di raccolta stradale. Da quel confronto era emersa la prospettiva di un sistema uniforme su tutto il territorio, orientato al porta a porta, ritenuto allora più vantaggioso sia dal punto di vista dei costi sia della capacità di raggiungere gli obiettivi di differenziazione.

Quella posizione aveva raccolto apertura trasversale, comprese tutte le opposizioni, nella convinzione che un intervento rapido fosse non solo possibile ma necessario. Tuttavia, il percorso non ha avuto seguito nei tempi annunciati e, nel corso dell’ultimo anno, non sono state presentate nuove proposte operative.

Il ritorno del tema e la scelta del modello “misto”

Nella riunione del 27 novembre la questione è tornata formalmente all’ordine del giorno con una nuova relazione tecnica. Pur ribadendo la maggiore efficacia del porta a porta integrale, la Commissione ha approvato un orientamento che conferma l’attuale assetto differenziato: porta a porta dove già attivo e un sistema misto nei tre Castelli maggiori, che prevede il mantenimento anche della raccolta stradale.

Una decisione che ha riacceso il confronto politico, in particolare dopo che alcuni Commissari hanno richiamato la necessità di un’impostazione uniforme su tutto il territorio. Il passaggio non ha chiarito fino in fondo i motivi del cambio di rotta rispetto agli indirizzi precedentemente annunciati, né le ragioni dei tempi più lunghi rispetto alle previsioni iniziali.

Le considerazioni politiche e le prospettive future

Repubblica Futura, in una nota diffusa alla stampa, attribuisce la soluzione adottata a dinamiche politiche interne alla maggioranza, sostenendo che la scelta finale rispecchi un compromesso più politico che tecnico. Il movimento solleva inoltre la questione degli impatti ambientali ed economici, ritenendo che il modello misto rischi di non garantire i livelli minimi di differenziazione attesi.

L’applicazione di un sistema unico, secondo la forza politica, rimane l’opzione più coerente con gli obiettivi ambientali sottoscritti e con le valutazioni tecniche finora presentate. Al contempo, la nota invita a riportare la discussione su un piano trasparente e partecipato, affinché la scelta definitiva risponda a criteri di efficacia e sostenibilità.

Il dossier rifiuti, per il suo peso nella gestione del territorio e per gli impegni internazionali collegati, si conferma così uno dei temi più rilevanti della programmazione pubblica, e la definizione del modello definitivo continuerà a rappresentare una delle sfide principali per i prossimi mesi.

Fonte: Comunicato stampa Repubblica Futura

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