Dopo il dibattito emerso in Consiglio Grande e Generale, il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini è intervenuto per ribadire la linea politica del Congresso di Stato, richiamando l’unità dell’esecutivo, il lavoro di riforma già portato a compimento e la necessità di aprire dal 2026 una fase ordinata e coerente, interamente orientata allo sviluppo del Paese.
La risposta del Congresso al dibattito consiliare
Lonfernini ha esordito sottolineando come i colleghi abbiano già chiarito in modo “netto e preciso” la posizione del governo, non solo rispetto al lavoro svolto nelle ore della mattinata, ma soprattutto come risposta al dibattito emerso nel Consiglio Grande e Generale. Un confronto che, nelle sue parole, dovrebbe progressivamente ridursi con l’avvio del nuovo anno e, in particolare, con l’ingresso nella fase decisiva della legislatura.
Il messaggio centrale è quello di un esecutivo che intende archiviare una stagione di tensioni e polemiche per concentrarsi, dal 2026, su una linea politica improntata a ordine, visione e centralità degli interessi generali del Paese.
“Compiti a casa” completati e basi solide per il futuro
Nel suo intervento, Lonfernini ha rivendicato il lavoro svolto fino a oggi dal governo, parlando esplicitamente di “compiti a casa” portati a termine. Una fase necessaria, ha spiegato, per costruire fondamenta solide su cui poggiare l’azione futura, senza le quali non sarebbe stato possibile avviare una reale prospettiva di crescita.
Tra i passaggi richiamati rientrano la riforma fiscale e gli impianti legislativi approvati nel corso della legislatura, descritti come il sottofondo normativo indispensabile per affrontare la prossima fase con maggiore forza e coerenza. È su queste basi, ha sostenuto, che dovrà innestarsi l’attività del 2026, orientata non più alla messa in sicurezza del sistema, ma a una visione di sviluppo di medio e lungo periodo.
Un Congresso di Stato compatto e senza ambiguità
Lonfernini ha poi insistito su un punto politico chiave: l’unità del Congresso di Stato. Nel suo discorso non ci sarebbero incertezze, indecisioni o fratture interne. Pur riconoscendo le difficoltà che caratterizzano quotidianamente il contesto politico e istituzionale, ha ribadito che l’esecutivo è determinato a procedere insieme, superando ambizioni personali e dinamiche di parte.
Questa compattezza, nelle intenzioni espresse, non riguarda soltanto i membri del governo, ma si estende alla maggioranza che lo sostiene, chiamata a partecipare in modo pienamente coinvolto e responsabile a un percorso condiviso.
Il messaggio all’opposizione: responsabilità e nessuna “questione morale”
Una parte rilevante dell’intervento è stata rivolta all’opposizione, alla quale Lonfernini ha indirizzato un messaggio definito come la “migliore risposta” possibile: unità e senso di responsabilità rispetto a circostanze che, ha sottolineato, spesso si muovono indipendentemente dalla politica.
Il Segretario ha escluso con decisione l’esistenza di una questione morale in atto, respingendo qualsiasi lettura che faccia riferimento a dinamiche del passato. Eventuali vicende che riguardano soggetti privati, ha precisato, devono essere affrontate nelle sedi competenti, senza trasformarle in strumenti di scontro politico. Sul piano dell’etica e della moralità, Lonfernini ha rivendicato l’impegno quotidiano del Congresso di Stato, affermando che su questi temi l’esecutivo non accetta né intende accettare “lezioni” da alcuno.
Credibilità interna e ruolo internazionale
Nel chiudere il suo intervento, Lonfernini ha collegato la linea di unità e responsabilità anche alla credibilità internazionale di San Marino. L’immagine del Paese, ha ricordato, non si costruisce solo attraverso riforme e numeri, ma anche attraverso un comportamento politico coerente, capace di trasmettere affidabilità ai cittadini, alle nuove generazioni e agli organismi internazionali con cui la Repubblica dialoga.
L’obiettivo dichiarato è quello di consolidare un ruolo chiaro e riconoscibile per il futuro, segnando una discontinuità rispetto a stagioni precedenti e rafforzando la percezione di un sistema istituzionale maturo, unito e orientato allo sviluppo.