La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri della Repubblica di San Marino esprime soddisfazione e si congratula per l’iscrizione della cucina italiana nel Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’UNESCO, avvenuta formalmente nella giornata di ieri a Nuova Delhi.
Si tratta di un riconoscimento di straordinaria rilevanza, che per la prima volta valorizza in modo unitario sapori, tradizioni e creatività capaci di unire generazioni e territori, rendendo l’Italia un unicum nel panorama culturale mondiale.
Un riconoscimento identitario e senza precedenti
L’iscrizione rappresenta la prima attestazione di valore attribuita a un bene immateriale proveniente da un Paese che ha fatto della promozione delle proprie peculiarità gastronomiche un vero e proprio asset strategico, oltre che uno strumento di riconoscibilità internazionale e di affermazione identitaria.
La cucina italiana viene riconosciuta come una lunga tradizione tramandata nei secoli, capace di unire la popolazione sul territorio nazionale e i concittadini residenti all’estero, che diventano ambasciatori di un patrimonio gelosamente custodito, resiliente e in costante evoluzione nel tempo.
Il ruolo della diplomazia culturale
Questo importante traguardo riflette anche l’impegno più ampio di valorizzazione della cucina italiana portato avanti dalle Ambasciate italiane nel mondo, attraverso iniziative culturali, promozionali ed educative che hanno contribuito a rafforzarne il valore identitario e universale.
In particolare, viene richiamato l’impegno dell’Ambasciata d’Italia a San Marino e del suo Ambasciatore, Fabrizio Colaceci, che insieme all’Accademia Italiana della Cucina hanno organizzato, dal 26 novembre al 2 dicembre scorsi, la X Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.
L’iniziativa, dedicata al tema “La cucina italiana tra salute, cultura e innovazione”, ha sostenuto in modo significativo la candidatura, registrando una vasta adesione e una forte condivisione di intenti, contribuendo a creare un’ampia onda di consenso attorno al riconoscimento UNESCO.