Nel corso della giornata odierna la Commissione Consiliare Permanente I ha esaminato il progetto di legge presentato dal Governo relativo alla rinuncia alla cittadinanza per i cittadini naturalizzati. Il provvedimento rientra nel più ampio dibattito sulla riforma della normativa in materia di cittadinanza e sulle modalità di accesso e mantenimento dello status civico nella Repubblica di San Marino.
L’esame del testo ha riaperto il confronto politico sul metodo seguito dall’Esecutivo e sulle priorità assegnate ai diversi progetti di legge depositati in Commissione.
Le osservazioni di Repubblica Futura sul metodo adottato
Nel corso della discussione, i rappresentanti di Repubblica Futura hanno evidenziato alcune criticità legate all’impostazione del percorso legislativo. Secondo quanto riferito da Maria Katia Savoretti, il progetto di legge in esame sarebbe stato depositato oltre un anno fa senza che, nel frattempo, si sia sviluppato un confronto strutturato e approfondito tra le forze politiche.
La consigliera ha sottolineato come, a fronte di un tema delicato e di rilevanza istituzionale come quello della cittadinanza, sarebbero state possibili diverse occasioni di dialogo e approfondimento, che tuttavia non si sarebbero concretizzate. Un approccio definito parziale, che non avrebbe consentito un’analisi complessiva e condivisa della materia.
Il nodo dei progetti di legge non calendarizzati
Nel dibattito è intervenuto anche Enrico Carattoni, che ha richiamato l’attenzione su un altro progetto di legge attualmente giacente nei cassetti della Commissione. Si tratta della proposta normativa riguardante le incompatibilità tra soggetti titolari di cariche elettive all’estero e incarichi all’interno delle Segreterie di Stato, depositata nel mese di febbraio e mai giunta all’esame dell’organo consiliare.
Secondo Carattoni, la convocazione odierna della Commissione avrebbe potuto rappresentare l’occasione per affrontare entrambi i provvedimenti, favorendo un confronto più ampio sui temi istituzionali. La mancata discussione del progetto proposto dall’opposizione è stata invece letta come un ulteriore segnale di una gestione selettiva dell’agenda dei lavori.
La scelta di non partecipare al voto
Alla luce del metodo seguito e dello scarso confronto registrato, anche in relazione all’ordine del giorno successivamente presentato dalla maggioranza, Repubblica Futura ha annunciato la decisione di non partecipare al voto in Commissione.
Una scelta che, secondo quanto emerso nel corso della seduta, intende rimarcare la necessità di un maggiore equilibrio nell’esame dei provvedimenti e di un coinvolgimento più ampio delle forze politiche su temi che incidono direttamente sull’assetto istituzionale della Repubblica.