L’ISS compie 70 anni, la CDLS: “Una conquista collettiva che guarda al futuro”

L’ISS compie 70 anni, la CDLS: “Una conquista collettiva che guarda al futuro”

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San Marino celebra i 70 anni dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, un anniversario che va oltre la ricorrenza formale e diventa occasione di riflessione sul valore del welfare come pilastro della comunità. La Confederazione Democratica Lavoratori Sammarinesi sottolinea il significato storico dell’ISS, ricordando come la nascita dell’ente abbia segnato una svolta profonda nella tutela dei diritti e nella concezione stessa della salute.

Dalla definizione di salute a una scelta di civiltà

Già nel 1949 l’Organizzazione Mondiale della Sanità definiva la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente come assenza di malattia”. Un principio che San Marino fece proprio pochi anni dopo, dando vita all’Istituto per la Sicurezza Sociale.

La nascita dell’ISS non rappresentò soltanto l’istituzione di un ente sanitario, ma una vera conquista di civiltà. Con esso si affermò un concetto allora tutt’altro che scontato: la salute come diritto universale, strettamente legato alla dignità della persona. Per i lavoratori, ammalarsi smise di significare perdita del salario o rischio per la sopravvivenza della propria famiglia.

Il ruolo del sindacato e della politica

Secondo la CDLS, l’istituzione dell’ISS segnò il superamento della logica dell’assistenza caritatevole in favore di una tutela collettiva strutturata. Un passaggio che dimostra come sindacato e politica, quando riescono a guardare oltre l’emergenza e l’interesse immediato, possano produrre cambiamenti sociali profondi e duraturi.

A ribadirlo è Milena Frulli, Segretaria Generale della Confederazione Democratica, che definisce l’ISS “la prova concreta che una comunità può scegliere di proteggere i più fragili per rafforzare l’intera società”.

Un anniversario che parla al futuro

Settant’anni dopo, celebrare l’ISS significa ricordare le conquiste del passato ma anche interrogarsi sul futuro del sistema sanitario e sociosanitario sammarinese. La sostenibilità e l’efficienza del welfare, sottolinea la CDLS, sono strettamente legate all’andamento dell’economia, al mercato del lavoro e alla contrattazione collettiva, chiamati a dare risposte coerenti alle trasformazioni sociali in atto.

In questo quadro diventa centrale il rafforzamento dei principi di sussidiarietà e cooperazione, promuovendo un modello in cui istituzioni, parti sociali e comunità agiscano in modo responsabile e complementare, con politiche inclusive e orientate al bene comune.

Previdenza, pensioni e nuove sfide sociali

Sul fronte sociosanitario, la Confederazione Democratica evidenzia la necessità di un sistema previdenziale solido, fondato su una base pubblica forte e universale, capace di garantire pensioni dignitose anche in presenza di carriere lavorative discontinue, evitando l’aumento delle disuguaglianze sociali.

Particolare attenzione viene posta al mondo della terza età, con la proposta di istituire un Fondo specifico di sostegno ai pensionati in difficoltà, finanziato da un contributo percentuale contenuto su tutte le pensioni e gestito da un organismo partecipato che coinvolga sindacato e Federazioni dei Pensionati.

In parallelo, la CDLS indica la necessità di rafforzare Fondiss, attraverso una revisione del secondo pilastro previdenziale che superi gli attuali vincoli e consenta una gestione più efficace delle risorse, così da garantire rendite adeguate e allineate agli standard di fondi analoghi.

L’appello alla politica e il tema della natalità

In occasione dei 70 anni dell’ISS, la CDLS rivolge infine un appello alla politica sammarinese. Come nel 1955 l’istituzione dell’Istituto fu approvata all’unanimità, oggi la Confederazione chiede la stessa unità d’intenti nella modifica della Legge n.129 del 2022 a sostegno della famiglia, con un obiettivo strategico condiviso: favorire la natalità.

Un impegno che non riguarda solo la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale, ma il futuro stesso del Paese, in termini di sviluppo, coesione sociale e qualità dei servizi.

Un bene comune da difendere

“Questo anniversario non serve alla nostalgia, ma alla responsabilità”, conclude Milena Frulli, ricordando come ciò che è stato conquistato possa essere difeso e migliorato, ma anche perso, se smette di essere considerato un bene comune. Un messaggio che accompagna i 70 anni dell’ISS e rilancia il valore del welfare come scelta collettiva e prospettiva di futuro.

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