Nel dibattito consiliare che precede l’esame in seconda lettura della riforma dell’Imposta Generale sui Redditi (IGR), il consigliere Alessandro Mancini ha tracciato un bilancio del percorso politico e sociale che ha accompagnato l’intera fase di confronto sul provvedimento.
Secondo Mancini, la discussione in Aula ha restituito l’immagine di un Paese che, pur attraversando tensioni e momenti di forte mobilitazione, è riuscito a trovare un punto di equilibrio e di responsabilità condivisa.
“Un dialogo vero dopo settimane di mobilitazione civile”
Il consigliere ha ricordato le manifestazioni delle ultime settimane, che hanno visto migliaia di cittadini scendere in piazza “per esprimere preoccupazioni legittime in modo civile e rispettoso”.
Da quella mobilitazione, ha sottolineato, è nato un dialogo costruttivo tra le parti, capace di trasformare il confronto in un’intesa condivisa tra Governo e rappresentanze sociali.
“È stato un segnale importante di maturità democratica – ha spiegato – perché le piazze non hanno diviso, ma hanno riaperto il dialogo necessario per arrivare a una soluzione comune”.
“Un risultato di equità e responsabilità collettiva”
L’accordo raggiunto – ha evidenziato Mancini – ha permesso di rafforzare la parità di trattamento tra residenti e frontalieri, introdurre maggiore progressività nelle agevolazioni fiscali, tutelare i redditi medio-bassi e valorizzare la SMaC Card come strumento di sostegno ai consumi interni.
Un esito frutto, secondo il consigliere, “della disponibilità di tutte le parti a fare un passo indietro per consentire al Paese di farne uno avanti”.
“Il patto sociale si fonda sulla fiducia”
Mancini ha poi richiamato il significato politico e sociale dell’intesa, definendola “un punto alto di responsabilità e maturità collettiva”.
“Il patto sociale non è qualcosa di scritto o teorico – ha affermato – ma è la fiducia che unisce chi governa e chi partecipa, chi produce e chi rappresenta. Quando questa fiducia si spezza, il Paese si divide; quando si ricostruisce, il tessuto sociale si rafforza”.
Per il consigliere, l’accordo siglato in questi giorni rappresenta “la dimostrazione che, anche nei momenti più complessi, il dialogo può prevalere sullo scontro e che, quando si arriva a un’intesa, non ci sono vincitori né vinti, perché a vincere è l’intera comunità”.
“La politica come guida di unità”
In chiusura, Mancini ha voluto rimarcare il valore politico del percorso compiuto: “La sintesi trovata ha evitato una rottura che avrebbe pesato su tutti e ha dimostrato che la politica, scegliendo la via del rispetto e del confronto, può ancora essere garanzia di unità e coesione nazionale”.